L’analisi dati nei processi decisionali

Ci hai mai fatto caso? Le informazioni oggi guidano ogni nostra decisione. Pensa al tuo ultimo acquisto, sia esso di un prodotto o di un servizio: probabilmente hai cercato diverse opzioni e valutato vari prezzi prima di decidere cosa acquistare. Per guidare il tuo processo decisionale hai quindi fatto un’analisi dei dati a tua disposizione. Saper raccogliere, organizzare e gestire i dati e le informazioni è utile e importante, soprattutto per guidare le scelte più delicate e per maneggiare quei dati che riteniamo sensibili e preferiamo analizzare in autonomia.

 

In ambito aziendale, ancor più che nel privato, l’analisi dei dati fornisce la base per decidere come investire le risorse, quanto investire e se e dove è invece il caso di disinvestire e riorganizzare. L’obiettivo è quello di utilizzare le proprie risorse nel modo più efficiente e profittevole possibile. Per poter supportare il processo decisionale molte aziende dispongono di sistemi di analisi e reportistica. Essi possono essere automatizzati oppure gestiti manualmente e permettono ad analisti e controller di estrarre database su cui sviluppare analisi ad hoc per bisogni specifici o per trovare le risposte necessarie a risolvere nuovi problemi in un’ottica di miglioramento continuo e crescita.

Tabelle excel Deolart
Corso analisi Deloart

Affidarsi a dei professionisti dei dati è quindi strategico, e quando questi non sono disponibili internamente si possono scegliere un analista esterno: una persona formata per poter capire a fondo i trend aziendali, evidenziare situazioni critiche e red flag e, soprattutto, porsi domande e porre domande. Spesso, infatti, un analista esterno ha una visione più oggettiva della situazione aziendale e può portare un’opinione diversa sui problemi, evidenziando nuove opportunità. La sua minor conoscenza dell’ambiente aziendale è al tempo stesso uno svantaggio e un vantaggio: nel fornire risposte alle sue domande sui processi e i flussi aziendali chi gli commissiona un progetto ha infatti l’opportunità di fermarsi a ragionare sul proprio modus operandi e, perché no, notare possibili ambiti di miglioramento.